Al lavoro fino a 67 anni? NO all'iniziativa sulle pensioni il 3 marzo

L’iniziativa sulle pensioni mira a innalzare l’età di pensionamento per tutti! Si tratta di un taglio radicale delle rendite che penalizza la lavoratrice e il lavoratore medio, che dovrà lavorare ancora più a lungo, ma si ritroverà con una rendita più bassa. L’iniziativa mette a rischio anche il pensionamento anticipato nelle professioni particolarmente logoranti. Se venisse accolta, aumenterebbe l’insicurezza finanziaria e la disoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori a fine carriera.

Argomenti contro il pensionamento a 67 anni

Un’iniziativa estrema che creerebbe insicurezza finanziaria e disoccupazione.
Già oggi le persone over 55 anni incontrano difficoltà sul mercato occupazionale. E se mai trovano lavoro, si tratta soprattutto di impieghi temporanei. L’iniziativa comporterebbe una maggiore insicurezza finanziaria, un aumento della disoccupazione e uno spostamento verso l’assistenza sociale negli anni che precedono il pensionamento. E questo dopo un’intera vita di lavoro.

L’iniziativa ignora la realtà del mercato occupazionale. Di fatto, in molte professioni le lavoratrici e i lavoratori più anziani devono affrontare difficoltà sempre crescenti. La situazione è particolarmente critica tra i 60 e i 64 anni: in questa fascia d’età, oggi il tasso di disoccupazione è più elevato e diminuisce più lentamente rispetto alle altre fasce di età.

Tasso di disoccupazione (in %)
Fonto: SECO, destagionalizzato (USS)

In questa difficile situazione, molti devono abbandonare la speranza di un impiego fisso e accettare attività a tempo determinato. Negli ultimi tre anni, il numero di lavoratrici e lavoratori temporanei maturi è raddoppiato, e troppo spesso l’occupazione temporanea rimane un vicolo cieco. E se sorgono problemi di salute, queste persone sono abbandonate a loro stesse. Come già osservato in altri Paesi, l’innalzamento dell’età di pensionamento rischia di spingere ancora più persone nella disoccupazione di lunga durata e nell’assistenza sociale.

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Lavorare fino allo sfinimento? Quando è troppo è troppo!
Soprattutto nelle professioni che richiedono un duro lavoro fisico, come l’edilizia o le cure infermieristiche, ma anche in molti altri settori, un innalzamento dell’età di pensionamento è semplicemente inaccettabile.

L’iniziativa non prevede alcuna eccezione per i lavoratori in professioni pericolose o gravose, né per le persone delle fasce di reddito inferiori o poco formate, nonostante siano già oggi i gruppi di popolazione con un’aspettativa di vita inferiore o impossibilitate a sostenere fisicamente il lavoro fino all’età della pensione.

Aspettativa di via per classe salariale
Aspettativa di vita degli uomini nati nel 1940, fonte: Moix (2020)

Se l’iniziativa venisse accolta, nemmeno il Parlamento potrebbe decidere deroghe o modelli particolari di prepensionamento per le persone che svolgono professioni impegnative o rischiose per la salute.

Eppure, è proprio per loro che il pensionamento andrebbe regolamentato in maniera più ampia. L’unico spiraglio sono i modelli di pensionamento anticipato collettivo in settori particolarmente impegnativi, come l’edilizia o l’artigianato. Se l’iniziativa venisse accolta, metterebbe a repentaglio anche questa enorme conquista sociale.

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I tagli sono inutili: l’AVS è in buona salute.
I lobbisti di banche e assicurazioni amano dipingere un quadro dell’AVS a tinte molto fosche. Nella realtà dei fatti, però, il finanziamento dell’AVS è solido e affidabile

Questi scenari apocalittici non si sono mai avverati e il Consiglio federale ha dovuto rivedere i propri modelli di calcolo. In base alle prospettive finanziarie ufficiali, nel 2026 si prevede nell’AVS un’eccedenza di 3,5 miliardi. E le riserve dell’AVS fanno segnare ogni anno nuovi record: attualmente pari a 50 miliardi, alla fine del decennio raggiungeranno quota 70 miliardi.

Das AHV-Vermögen wächst seit Jahren und auch in Zukunft. Prognosen des Bundes zeigen in 2030 einen Stand von knapp 70 Milliarden Franken
Fonte: previsioni del governo federale, prezzi a partire dal 2022.

Perché l’AVS gode di buona salute nonostante l’aumento dei beneficiari di rendite? Perché la nostra economia è sempre più produttiva e i salari evolvono. Allo stesso tempo, cresce il numero di donne sul mercato del lavoro e di conseguenza aumentano i contributi AVS. Il solido modello di finanziamento dell’AVS si è dimostrato valido. Ecco perché l’aumento dell’aspettativa di vita è già in gran parte finanziata. Infatti, la speranza di vita aumenta con il benessere.

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Pensionamento anticipato? Un privilegio per facoltosi.
Saranno solo i redditi più elevati a potersi permettersi di andare in pensione anticipatamente, poiché non dipendono dall’AVS. Le iniquità crescerebbero ulteriormente.

Negli ultimi anni i prepensionamenti sono diminuiti significativamente, anche perché le casse pensioni offrono sempre meno questa possibilità. O perché non sono più sostenibili. Basta dare uno sguardo alle statistiche per capire che chi può permetterselo va in pensione anticipatamente.

Rendita CP media per classe salariale
Fonte: UFS, Statistica delle nuove rendite 2022

Sebbene i prepensionati percepiscano una rendita AVS ridotta, le loro pensioni sono molto più elevate rispetto a chi è costretto a lavorare fino all’età ordinaria di pensionamento. Infatti, per andare prima in pensione le persone ad alto reddito non hanno bisogno dell’AVS. Nessun settore è più incline al pensionamento anticipato di quello assicurativo e bancario – che, per inciso, trae profitto dalla previdenza privata. In media, i dipendenti in queste professioni vanno in pensione circa tre anni prima della normale età di pensionamento.

Un innalzamento dell’età di pensionamento è altresì ingiusto, poiché sono proprio le persone con alle spalle una vita lavorativa difficile a disporre di meno tempo per godersi la meritata pensione. Un top manager ha un’aspettativa di vita di 13 anni superiore a quella di un disoccupato.

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Al lavoro fino a 67 anni? NO all'iniziativa sulle pensioni il 3 marzo

La presente pagina informativa riguardante l’iniziativa sulle pensioni dei giovani liberali radicali e la votazione federale sul pensionamento a 67 anni è gestita dall’Unione sindacale svizzera (USS).

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